
Le Attività
Per saperne di piu sull’aumento del servizio idrico integrao nell’Isola Bergamasca vedi conferenza stampa su YouTube digitando No Acqua Salata
Il futuro dei servizi integrati
non solo acqua

L'acqua: la vita su questo pianeta nasce e si sviluppa grazie a quel componente chimicho conosciuto come H2O, (acqua).
Questa composizione permette di vivere questo spettacolare palcoscenico terreste.
Nelle scienze naturali, l'origine della vita organica viene ricondotta alla teoria dell'abiogenesi.
La teoria della abiogenesi sostiene che la vita non possa continuare rigenerandosi in continuazione, senza l'elemento base H2O, che permette il rinnovarsi della vita sul Pianeta.
Confronto tariffe acqua
100 mq / 200 mq / 500 mq / 1000 mq
Prossima iniziativa
nel mondo delle società pubbliche
In questa serata si parlerà di servizi idrici integrati " Legge Galli del 1996.
CONSIDERAZIONI SULLA PROBLEMATICA HIDROGEST-UNIACQUE
L'art. 172 d.Lgs. 3 aprile 2006, n. 152, Norme in materia ambientale, comma 2 prevede: "c.2 Al fine di garantire il rispetto del principio di unicità della gestione all'interno dell'ambito territoriale ottimale, il gestore del servizio idrico integrato subentra, alla data di entrata in vigore della presente disposizione, agli ulteriori soggetti operanti all'interno del medesimo ambito territoriale. Qualora detti soggetti gestiscano il servizio in base ad un affidamento assentito in conformità alla normativa pro tempore vigente e non dichiarato cessato ex lege, il gestore del servizio idrico integrato subentra alla data di scadenza prevista nel contratto di servizio o negli altri atti che regolano il rapporto".
Nell'ATO (Ambito Territoriale Ottimale) di Bergamo, in ossequio alla disposizione citata, nel 2006 è stata costituita Uniacque SPA società totalmente pubblica costituita per la gestione in house del servizio idrico integrato. A tale proposito si evidenzia che la norma specifica che nell'ambito dell'ATO ci deve essere un unico gestore del servizio idrico integrato, intendendosi per tale l'insieme dei servizi di prelievo, trasporto ed erogazione dell'acqua all'utente, la gestione dei sistemi fognari e la depurazione delle acque reflue. Tale soggetto - di norma - si sostituisce ex lege a tutti gli operatori della zona, con salvezza di alcune eccezioni che consentono tuttavia la sola proroga temporale della gestione del servizio.
In questo contesto si inserisce la sentenza del Consiglio di Stato del 1° dicembre scorso, che sancisce che Hidrogest, attualmente soggetto gestore del servizio idrico per l'Isola e la Val S. Martino, dovrà confluire in Uniacque pur vantando una storia e una qualità del servizio riconosciute dall'utenza e avendo il bilancio in sostanziale pareggio e anzi addirittura una maggiore patrimonializzazione.
Questo però potrebbe comportare pesanti aumenti delle tariffe per gli utenti, che si troverebbero accollati i maggiori costi che oggi Uniacque presenta, senza però guadagnarci in termini di servizio. Anzi, per assurdo si troverebbero a pagare di più per il solo motivo che Hidrogest non può restare autonoma: quindi, per un motivo meramente formale.
E' vero che le due società devono fondersi sulla base di principi solidaristici e soprattutto su obiettivi condivisi ma poiché il peso di ogni socio di Uniacque (i Comuni della Provincia) è pari ai cittadini ivi residenti, l'Isola rischia di ritrovarsi penalizzata pur avendo una migliore gestione.
Per questo riteniamo che l'Isola deve avere un'autonomia gestionale all'interno di Uniacque, da riconoscere attraverso la previsione di un percorso di avvicinamento progressivo volto soprattutto a creare le condizioni per risolvere le criticità di Uniacque senza gravare in maniera iniqua sui cittadini e sugli utenti dell'Isola.
La legge e la sentenza del Consiglio di Stato di fatto non entrano nel merito, stabilendo solo che il gestore deve essere uno solo.
A nostro avviso due sono le condizioni imprescindibili:
1) Il piano industriale di Hidrogest deve andare avanti senza penalizzazioni;
Il futuro di Hidrogest
quarto incontro pubblico "La ragione dei numeri"

Il buon senso avrebbe voluto che in un bacino di utenti come quello lombardo in generale e bergamasco in particolare (242 comuni con oltre 1.100.000 abitanti e con un territorio disomogeneo di oltre 2.700 km quadrati) venisse effettuata un'analisi obiettiva volta a definire gli ambiti territoriali in grado di garantire un servizio "ottimale" senza per forza individuare un ambito provinciale. Inoltre la logica (che purtroppo constatiamo come a volte sia sconosciuta da un certo ceto politico) avrebbe consigliato quanto meno una certa gradualità prima di condannare alla incorporazione di una società di servizio in una più ampia come bacino di utenza ma con problemi gestionali e con una storia di criticità nella gestione del servizio.